Persone
Antonio Chiodini, bidello, artista e sportivo… sempre nei nostri cuori
Ho avuto la fortuna di intervistare Antonio Chiodini proprio per Mesero da ricordare (anche grazie all’aiuto dei miei genitori devo dire).
In molti lo ricordano come il loro simpatico bidello delle medie, in tanti come pittore e artista di Mesero. Quello che è certo è che ha lasciato un ricordo indelebile in tutti coloro che l’hanno conosciuto.
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Mesero, 25 marzo 2014
Per prima cosa vi devo ringraziare per annoverarmi tra i personaggi più amati di Mesero, questo mi ha fatto un grande piacere.
Ho iniziato con i ragazzi nati nel 1952, in quanto la scuola media dell’obbligo, proprio a livello nazionale, iniziava nel 1963.
Ho terminato poi con la classe 1979.
Quando ho iniziato ero molto giovane anch’io, avevo ventiquattro anni. Non era però il primo lavoro che facevo, in quanto avevo già fatto una decina d’anni in fonderia.
Mi chiedi cosa mi ricordo di quegli anni? Come ho già detto ero giovane anch’io e con i ragazzi del 1952-53-54 ecc. era come se fossi il loro fratello maggiore, perciò mi piaceva molto stare con loro, ci giocavo assieme, anche se qualche volta li dovevo sgridare un po’, e magari dar loro qualche pedatina nel sedere per tenerli un po’ a freno, assolutamente però mai con cattiveria, e questo i ragazzi lo capivano ed è anche per questo che mi vogliono ancora bene.
Un episodio proprio in particolare… non so che dirti, mi ricordo però delle cose belle, come quando le ragazzine inseguite dai maschi si rifugiavano accanto a me, come fossi loro padre e si sentivano protette da eventuali scherzi dei ragazzi.
Una cosa però che mi riempie ancora di gioia di quegli anni era il comportamento che avevo con i ragazzi della scuola speciale. Ci sono stati anni in cui la scuola media confinava con questa scuola. Succedeva che al mattino, nell’ora di entrata di questi ragazzi, io ero lì e loro mi saltavano addosso, mi trovavo sulle spalle tre o quattro ragazzi per volta, facevano questo per farmi festa perché capivano che volevo loro bene.
Mi chiedi che impressione mi fa a vedere questi ragazzi diventati ormai adulti?
Certo che mi fa una certa impressione vedere com’erano da ragazzi, a vederli poi diventare uomini e donne, padri e madri di famiglia, ma l’impressione forse la più bella è che ormai tanti di loro sono diventati nonni!
Ci puoi parlare delle tue passioni?
Sono appassionato d’arte e di sport (se tutto il mondo fosse così!!)
Posso dire che è stata un po’ la fortuna della mia vita avere queste passioni.
Lo sport: già da giovane ho praticato pugilato a livello dilettantistico, mi ero arruolato volontario nei vigili del fuoco perché sapevo che si faceva tanta ginnastica.
Poi la passione per la montagna e infine per la bicicletta con la quale ho fatto delle belle avventure, per cui se tutto va bene, in collaborazione con mia nipote, sto scrivendo un libro per raccontarle.
Che mi sono messo a dipingere, invece, è stato proprio quando facevo il bidello, ed è stata proprio un’insegnante di educazione artistica che nel vedermi disegnare mi disse di dare vita e corposità a questi disegni.
Da vero autodidatta iniziai il mio percorso artistico.
Antonio Chiodini
Alcune delle sue opere:
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Ringrazio ancora moltissimo Tony e gli faccio un grande in bocca al lupo per il futuro e per il libro che sta scrivendo.
Elisabetta Croce.
Libri su Mesero – il Prof. Valeriano Castiglioni
Nel corso degli anni sono numerosi i libri scritti per ricordare la storia di Mesero. L’autore più illustre del paese è senza alcun dubbio Valeriano Castiglioni, professore molto amato, storico competente e persona di cultura che nella sua attività ha collaborato più volte con il Comune e con la Parrocchia per raccogliere informazioni, fotografie e dati su Mesero e ha contribuito ha mantenere vivo il ricordo e ha creare dei volumi importanti per il paese e per la sua storia.
Di seguito un elenco delle principali opere del Prof. Valeriano Castiglioni dedicate a Mesero:
Mesero appunti storici.
Anno 1995
editore Comune di Mesero
“Da dove veniamo? A questa domanda, che spesso ci siamo posti e ci poniamo, il libro “Mesero- appunti storici” cerca di dare una risposta” scrive l’allora sindaco Teresio Molla. “La stesura del libro ha richiesto parecchio tempo ed impegno da parte del suo autore, il prof. Valeriano Castiglioni, e ne è uscito uno scritto veramente interessante e significativo per la nostra comunità per diversi motivi. Soprattutto per l’importanza della conoscenza della nostra storia, delle nostre origini, quale acquisizione del passato, per poter meglio capire il presente e per una migliore progettazione del futuro. Inoltre la necessità di trasmettere la cultura di un passato che ci appartiene ma che molti ancora non conoscono, per comprendere in modo più completo l’aspetto unico e straordinario della vicenda umana.”
Feste ed Allegrezza nella terra di Mesaro – ottobre 1718
Anno 2001
Prefazione Parroco Don Giuseppe Colombo; Prefazione del Mons. prof. Gianfranco Ravasi
Introduzione, traduzione e spiegazione del ritrovamento del Prof. Valeriano Castiglioni
Questo testo è molto particolare e per il suo ritrovamento dobbiamo ringraziare il Prof. Castiglioni. L’idea molto originale è stata quella di fare una riproduzione anastatica dello stesso per conservare il fascino del volumetto originale.
Ma di cosa si tratta? “In sé stesso l’avvenimento non era eccezionale – spiega Castiglioni- la collocazione di una statua lignea di San Bruno, il fondatore dell’ordine dei certosini, nella cappella a lui consacrata [...] Accentuando quel gusto della teatralità delle cerimonie religiose, che aveva preso forma nel Seicento, Mesero[per questo] il 12 e il 13 ottobre 1718 fu al centro dell’attenzione della città e di tutto il distretto milanese” e nei giorni successivi fu stampato a Milano un libretto per ricordare l’evento e questo è arrivato fino a noi.
Canti popolari del milanese e della sua provincia – fra storia e immagini
Anno 2001
Autori: Valeriano Castiglioni – Piero Hertel – Ermanno Tunesi
editore: BMG ricordi S.p.A.
“La storia della civiltà è fatta da testimonianze orali; pochi sono i documenti scritti; per portare alla luce questo immenso patrimonio culturale occorre rivolgersi a coloro che ne sono stati i protagonisti: i contadini, le donne e gli anziani. Questa ricerca sui canti popolari del milanese e del suo hinterland ha rivelato un’interessante serie di documenti sui modi di vita dei decenni passati, sulle tradizioni e manifestazioni poetiche della povera gente, che dai campi traeva il necessario per vivere una misera ma dignitosa esistenza”. Da qui un libro molto bello e molto ricco che parla delle nostre tradizioni e riesce a raccogliere nelle sue pagine canzoni e poesie che altrimenti verrebbero dimenticate.
Padre Girolamo da Mesero, un cappuccino nella Francia delle guerre di religione
Anno 2004
Autore: Prof. Valeriano Castiglioni
edito dal Comune di Mesero
Il volume, con una presentazione di Monsignor Lino Garavaglia racconta la vita del Padre Girolamo, nato a Mesero nel 1524 diventato poi cappuccino. 117 pagine che narrano le virtù eroiche di padre Girolamo mantenendo il registro agiografico, lo stesso utilizzato dai biografi cappuccini. Scheda libro.
Consolatori e Amici del Popolo di Dio – Sacerdoti e Religiosi nativi di Mesero
Anno 2010
autore: Valeriano Castiglioni
editore: Parrocchia Presentazione del Signore
La nostra parrocchia ha dato alla stampa questo libro per ricordare tutti i sacerdoti, sia diocesani che religiosi, nativi di Mesero.
Madòna da San Bernard – il Santuario della Madonna Addolorata e di San Bernardo
Anno 2012
edito dal Comune di Mesero
Il libro nasce in occasione del quarto centenario della fondazione (1612-2012) del Santuario e raccoglie delle belle fotografie di Luca Calcaterra oltre che la storia legata a tutti gli aspetti più interessanti: il perchè della costruzione, le caratteristiche architettoniche, le raffigurazioni pittoriche. Sicuramente una bella occasione per conoscere più a fondo questo luogo sacro che fa parte della storia del nostro comune.
Dal Beat alla discomusic, dall’impegno al riflusso
Come eravamo a Mesero negli anni ’60 e ’70
Anno 2014
A cura di Valeriano Castiglioni
editore: Comune di Mesero
“L’opera abbraccia un arco temporale di circa vent’anni che va dall’inizio degli anni ’60, in pieno boom economico, alla fine degli anni ’70. – scrive il sindaco Riccardo Molla – La raccolta di materiale fotografico presso le famiglie di Mesero e le interviste rilasciate da diverse persone che hanno raccontato le loro esperienze, fanno di questo libro un importante strumento per conoscere un periodo particolare della storia nazionale attraverso gli occhi di chi abita in un piccolo paese. Ecco dove sta la particolarità di questa opera.”
Aspettiamo i prossimi volumi con impazienza e ringraziamo Il prof. Castiglioni per il grande lavoro e la dedizione nel recuperare tutte queste informazioni storiche, che rimarranno indelebilmente sulle pagine di questi libri e che non verranno cancellate dal tempo.
Fabio Calcaterra da Mesero all’Inter
di Stefano Forlani
Da appassionato di calcio ho il ricordo di un nostro concittadino che mi rende orgoglioso: Fabio Calcaterra.
Come tanti bambini meseresi diede i suoi primi calci ad un pallone nel Vela Mesero, quando un bel giorno il suo talento venne notato e lo chiamarono per un provino all’Inter, dove inizio’ la sua scalata alla serie A.
In particolare ricordo quando Fabio ogni tanto veniva ad allenarsi sul campo del Vela.
Rimasi impressionato a vederlo effettuare i tiri in porta e uno piu’ degli altri mi è rimasto in mente: un forte tiro che colpì in pieno la traversa.
Quando racconto questo episodio amo dire simpaticamente che era così potente che quella porta sta tremando ancora oggi. Per me che ero un bambino fu una grande emozione vedere sul mio stesso campo di allenamento un calciatore di serie A.
Per ricordare Fabio qui di seguito potete leggere una sua recente intervista.
Calcaterra: da Mesero all’Inter
di Egidio Marcoli
per Logos pubblicato sul numero di sabato 8 novembre 2008
I tifosi più attenti e tutti coloro che seguono, da sempre, il calcio, lo ricorderanno sicuramente. Fabio Calcaterra, classe 1965, oggi allenatore della Prima Squadra del Magenta (che milita nel campionato di Eccellenza), è stato, nel suo passato, un glorioso giocatore di serie A e B.
Venerdì sera, pochi minuti prima degli allenamenti dei ‘suoi’ ragazzi, lo abbiamo incontrato proprio al campo magentino.
Come parte la tua carriera?
“Ho iniziato a Mesero, nel Vela, ed è proprio in quegli anni che sono stato notato e chiamato per un provino all’Inter”.
Che ricordi hai di quegli anni?
“Tanti sacrifici ed impegno. Devo dire che ho dovuto rinunciare in parte alla mia giovinezza, alle uscite con gli amici. Avevo un obiettivo, un sogno e volevo raggiungerlo a tutti i costi. Da una parte il calcio, dall’altra lo studio”.
Parliamo della tua carriera professionistica…
“Dopo essere arrivato in Primavera, l’Inter, mi ha girato al Siena, in serie C, quindi sono andato alla Lazio, in B, allenata da Gigi Simoni. Una squadra molto ambiziosa e con grandi campioni. Successivamente sono tornato all’Inter con Trapattoni, dove sono rimasto 2 anni, per poi, volendo capire se avevo davvero le qualità per essere un giocatore di serie A. chiedere di essere ceduto, prima al Cesena (sono state 3 anni bellissimi), Bari, di nuovo Cesena, Spal, Gualdo, Forlì, Catania, Pergocrema ed, infine, gli ultimi anni li ho fatti al Magenta”.
Tra gli allenatori che hai avuto (Simoni, Trapattoni, Lippi, Sonzoni, Materazzi, solo per citarne alcuni), di quali hai un ricordo speciale?
“Sono stati tutti grandi tecnici. Ciascuno di loro mi ha insegnato qualcosa, ma, soprattutto, mi hanno fatto capire come prima viene la persona, l’uomo, poi il calciatore, insegnandomi il rispetto per il lavoro ed i compagni”.
La tua esperienza all’Inter: come è stata?
“Eccezionale. Ricordo ancora il primo giorno di allenamento. Ero negli spogliatoi, indossavo un paio di scarpe abbastanza vecchie, quando mi si avvicina Rumenigge e mi chiede che numero porto. All’inizio non capisco, ma il giorno dopo, appena apro il mio armadietto mi trovo un paio ‘Adidas’ nuove. Era stato lui a regalarmele. All’Inter ho avuto compagni stupendi”.
Quale calciatore di oggi ti assomiglia di più?
“Quando mi fanno questa domanda ripeto sempre che, di oggi sinceramente non so, visto che continuo a considerarmi fratello di Giuseppe Bergomi, Riccardo Ferri e Beppe Baresi. Tre campioni che mi hanno fatto capire cos’è il calcio”.
Prima giocatore, oggi allenatore. Questa tua esperienza?
“Sono molto contento delle mie scelte. Da mister, prima al Cesena, poi nelle giovanili dell’Inter, quindi al Magenta, ho capito tanto, anche se ogni giorno è particolare. E’ bello cercare di insegnare ai giovani quello che ho appreso nella mia carriera”.
Perché hai scelto Magenta?
“Dopo aver allenato i giovani volevo confrontarmi con gli adulti ed avere così la consapevolezza se sono, oppure no, un buon tecnico.
Cosa ti aspetti da questa stagione?
“Che si cresca. Il rapporto con i giocatori è molto schietto e sincero, mi piace guardarli in faccia e dire loro come veramente la penso. Con loro voglio parlare prima da uomo, poi da atleta”. Finisce qui l’intervista con Fabio Calcaterra, buon giocatore di serie A e B, ma, soprattutto, vero uomo, pronto ad insegnare ai ragazzi la vita da professionista, fatta di coerenza, valori, rispetto e qualche volta grandi scelte che esaltano la fierezza della persona e consentono di camminare, sempre, a testa alta.
di Egidio Marcoli per scaricare Logos
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Foto storica dall’archivio di Rosario Vitanza
Calcaterra, al ristorante Corallo (festa Inter Club Mesero)
I Panta Rhei
I Panta Rhei erano un gruppo giovanile di Mesero che negli anni ’90 era molto apprezzato dai giovani del paese.
Il gruppo dei Panta Rhei riscosse un buon livello di successo che è confermato da questo ritaglio di giornale di quegli anni
I Panta Rhei in pausa durante le prove (Sala della Comunità Don Gesuino Corti prima della ristrutturazione)
Special Guest AXA
Fotografie di Roberto Zoia e Laura Brignoli
Se hai ricordi legati al gruppo dei Panta Rhei che vuoi condividere con noi, scrivici a info@meserodaricordare.it
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